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martedì 28 febbraio 2017

Anche le Blue Girls rendono omaggio ad un nostro antico "pallino", la famiglia!

Uno dei momenti meno attesi e più gradevolmente sorprendenti della festa Blue Girls della scorsa domenica è stato di sicuro anche quello del piccolo-enorme tributo dedicato a chi prima di tutti rende possibile ogni attività sportiva: genitori e famiglie che affidano i loro figli a squadre di ogni ordine e grado!

Una teoria che giusto pochi giorni or sono avevo avuto modo di ricordare attraverso la memoria del primo torneo vinto da Claudia (vedere post precedente).
"La squadra dietro la squadra" (The team behind the team), lo slogan coniato e ottimamente centrato che il presidente (e grande conduttore dal palco) Stefano Landuzzi ha lanciato attraverso la sorpresa della consegna di una straordinaria maglietta realizzata proprio per questa occasione. Ed è così. Veramente. E più le società riescono a realizzare e vivere al meglio questo concetto e più sicuramente sono destinate a "lunga vita"... E anche indipendentemente dai risultati!

Una volta infatti che la "squadra" delle famiglie affida i figli, toccherà proprio alla "squadra" dello sport ed ai dirigenti di questa guidarla al meglio. Di pari passo come dovrebbero fare sui vari diamanti, campi e palestre dove si sviluppano allenamenti e gare. 
Al di là del bel momento di domenica, spero proprio che Blue Girls e tante altre squadre, riescano anche a far crescere questo concetto.
Anche genitori e nonni devono essere allenati, in un certo senso... Perché nessuno insegna come seguire i figli insieme a progetti e programmi della società sportiva, nel modo più corretto per i propri figli e per i figli degli altri. 
Nello sport quelle che sono le regole interne di ogni squadra, di gioco come di comportamento, dovrebbero essere dettate esclusivamente da chi ha ogni tipo di interesse a farlo. E se atleti e famiglie non sono in grado di metterle in pratica, garbatamente essere invitati a cercare un'altra squadra a cui "stare dietro". Perché lo stare dietro non si riveli poi nella peggiore delle sue interpretazioni... Come in fondo dovrebbe essere fatto anche nelle scuole a seconda dei vari metodi educativi perché i principali protagonisti della crescita delle future generazioni non siano in "conflitto" tra loro: autentica origine di tanti "problemi e mali".
Anche per questo da sempre mi pare di una difficoltà mostruosa avere una specie di doppio ruolo ed allo stesso tempo essere l'insegnante o l'allenatore dei propri figli... Ma per nostra fortuna non esiste solo una scuola o una squadra!

ESSENZIALE in ogni tipo di rapporto sarà sempre e comunque il DIALOGO, tra ogni componente. In proposito, ed anche su qualche nuova dolorosa assenza, non potrò farne a meno di riprendere il discorso, nei prossimi giorni.

Adesso non posso che esprimere ancora la mia gratitudine a Stefano per questo omaggio ad una convinzione che da sempre ho coltivato in me, un "pallino" che fin dai tornei di mini-volley di inizio anni ottanta, ho cominciato a vivere ed affinare, da  allenatore e presidente... Ma Stefano (e TUTTI) è stato bello ringraziarlo di persona, domenica. Anche perché, più o meno sullo stesso tema e come tanti si saranno in qualche modo accorti, domenica c'è stato anche TANTO altro "bello"... 

Ma anche su questo, tornerò di certo a qualche commento nei prossimo giorni!


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